10 Gen Una donazione al Museo delle Culture di Lugano
I musei sono stati la mia Università.
Fin da quando ho iniziato questa professione visitavo i luoghi delle mie ricerche, leggevo i libri su un certo argomento o Paese ma erano i Musei che mi permettevano di comprendere meglio ciò che vedevo o leggevo.
Il rapporto tra mercante e museo è sempre stato importante. Vendere o donare a un museo arricchisce il museo e sancisce la competenza del mercante, che si tratti di un’opera importante o di un semplice manufatto dell’arte popolare, entrambe testimonianze di storia e cultura.
Per questo l’anno scorso, quando ho conosciuto Paolo Campione, Direttore del Museo delle Culture di Lugano, gli ho offerto in donazione un gruppo di dieci opere provenienti dal Nuristan -una regione nelle montagne tra Afghanistan e Pakistan- che avevo acquistato a Kabul negli anni ’70.
Sono esempi della “cultura materiale”: brocche in legno per il burro, sedie con lo schienale intagliato con motivi geometrici o floreali, un mortaio decorato con un motivo a stella, simile a quelli che si trovano sui mobili o nelle case delle Alpi, un pannello decorato con teste di capro e simboli di rango e anche un alto palo scolpito con le teste stilizzate degli antenati, che sosteneva il tetto e delimitava con altri tre lo spazio centrale della casa, di fianco al focolare.
Prima o poi altre donazioni arriveranno a musei italiani e stranieri: saranno un segno di riconoscenza per le culture che mi hanno affascinato e spero che serviranno a mantenerne la memoria…
Renzo Freschi
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